Pubblicati gli atti delle Giornate di Studio su Vanvitelli

vanvitelli wikimediaIn occasione della ricorrenza del 250°anniversario della morte di Luigi Vanvitelli, l’Associazione Luigi Vanvitelli, in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica, ha organizzato tre Giornate di Studi sul “valente architetto napoletano”, tenutesi a Caserta il 26/01/1923 e il 16/03/1923 e ad Aversa il 06/05/1923. A chiusura dell’anno celebrativo bene è stato fatto a pubblicare gli Atti relativi ai convegni, che hanno visto come relatori professionisti di chiara fama e attenti conoscitori del “regio architetto”. Curato da Salvatore Costanzo e presentato da Maria Carmela Masi, l’elegante testo, edito da Luigi Pacifico editore in Caserta, è stato presentato il 14/11/23 nell’Auditorium della Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare di Caserta.

Mettendo in evidenza la necessità di approfondire un’altra storia della cultura, sono proposte tante problematiche all’attenzione degli studi e sono offerte nuove chiavi di lettura dell’arte del Vanvitelli e della sua straordinaria scuola, diffusasi anche in Europa. Non a caso Aldo Maria Pagella, Presidente dell’Associazione Culturale Luigi Vanvitelli, sottolinea la necessità di “ ripensare l’immagine del territorio casertano all’ombra della Reggia”. Questo “monumentum magnum” che, come annota Elio Rubino, Generale di Brigata dell’Aeronautica Militare, appare la rivelazione di “un’immaginazione straordinaria e una capacità tecnica alla sommità della scala del sapere”.

Queste conferenze, che, come ha osservato il Col. Francesco Sassara, Comandante della Scuola Specialista A.M., si pongono come occasione propizia per “ricordare il passato attraverso il prezioso patrimonio di chi ha lasciato un’eredità immensa da meditare e valorizzare”, sono davvero preziose. Infatti, come ha ricordato il Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo, la conoscenza di questi studi è foriera dell’acquisizione di una consapevolezza che, “disegnare un’architettura, è innanzitutto un’operazione di pensiero che testimonia una visione della vita che si fa progetto”. Forse anche per questo motivo Carlo Raucci, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, ha scritto in proposito che le celebrazioni sono “testimonianza attiva del nostro sentimento di figli adottivi di un padre putativo la cui grandezza resterà nei secoli a gloria del nostro Paese”.

A seguire le patinate pagine, ricche di una miriade di disegni e fotografie, bozzetti e schizzi meravigliosi, troviamo la consistente Prefazione di Maria Carmela Masi, Storica dell’arte del Ministero della Cultura, che in un contributo denso di note e notizie, non solo riporta il lettore ai tempi di Vanvitelli ma segnala commenti e giudizi che nel corso degli anni si sono avvicendati su quell’opera che è stata definita “la gemma più bella della corona italiana”! Le sue osservazioni ci fanno conoscere tanti di coloro che da angolazioni diverse hanno partecipato come relatori ai tre incontri, illustrando il costante e grande impegno di Vanvitelli per onorare degnamente gli incarichi progettuali o restaurativi ricevuti dal Re di Napoli.

Infatti nella Prima Giornata, dedicata al Vanvitelli come Architetto della Fabbrica di S. Pietro, troviamo l’Arch. Salvatore Costanzo che tratta i “Nuovi percorsi di ricerca sulla cupola di S. Pietro in Vaticano: dalla genesi michelangiolesca ai restauri di Vanvitelli” e Assunta di Sante, Viceresponsabile dell’archivio storico della Fabbrica di S. Pietro, che relaziona su “Luigi Vanvitelli e la luminaria della Basilica di S. Pietro”.

Nella Seconda Giornata, dedicata all’architettura e ingegneria militare, il Prof. Salvatore Costanzo illustra il contributo di “Luigi Vanvitelli all’Architettura Militare, cosi come si è realizzato partendo dalla struttura portuale di Ancona al quartiere di Cavalleria della Maddalena a Napoli; la Storica dell’arte Nadia Parlante ci fa conoscere il rapporto di Luigi Vanvitelli con la Real Caccia di Persano, mentre il G. Elia Rubino, da esperto metereologo con una “singolar lettura di un legame astrale”, ci informa sulla relazione della Reggia di Caserta con il sole al solstizio d’estate.

Infine troviamo la Terza Giornata, dedicata alla vita e cultura di Vanvitelli, con un’ altro contributo dell’Accademico di Paestum Salvatore Costanzo, che riflette “su un disegno di variante alla Cappella Palatina di Caserta da attribuire a Vanvitelli”; un autorevole intervento di Vega de Martini, già Soprintendente a Napoli che ci rende partecipe della “passione di Vanvitelli per la musica; una relazione di Anna Grimaldi, Storica dell’arte e Dottore di ricerca sulle “testimonianze ed eredità Vanvitelliane nel Duomo di Aversa”; una conversazione di Giuseppe De Nitto, già Direttore della Biblioteca Universitaria di Napoli, che ci svela” Vanvitelli in famiglia; un intervento di Luigi Mollo, Professore presso la facoltà di Ingegneria di Aversa, che spiega la figura di Vanvitelli tra architettura e tecnica; “lust but not least” Simona Carotenuto che, da Docente di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Salerno, conclude i lavori con “Vanvitelli e il suo tempo. I pittori post solimeneschi“.

Dando, come ha sottolineato l’Editore, il dovuto riconoscimento alla “determinante collaborazione editoriale” del Prof. Arch. Costanzo e alla “equipe” di grande valore culturale e di profonda conoscenza delle tematiche trattate con rigore storico e filologico, la raccolta assume un valore rilevante. Infatti nelle ricerche convivono in sostanziale armonia e comunanza di intenti, giudizi e valutazioni di esponenti accademici, esperti di tradizioni militari e professionisti provenienti da indirizzi diversi ma ugualmente impegnati al conseguimento di nuovi obiettivi di sicuro spessore culturale e scientifico.

Questo ci fa concludere che siamo in presenza di un contributo importante per chi volesse perseguire nuovi percorsi di conoscenza al fine di estendere ed approfondire ulteriormente la materia, richiamando la dovuta attenzione sui molti complessi monumentali del passato che, andando oltre la Reggia, confermano un continuo interesse per le relazioni tra ambiente e cultura, arte e storia.

Giuseppe Diana

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