Cesa: ucciso dopo rissa al bar, condanna definitiva per l'aggressore

Angelo Marino Aymane Tazi

Diventa definitiva la condanna per Aymane Tazi, il benzinaio marocchino 24enne accusato dell’omicidio di Angelo Marino, 36enne ucciso nel settembre 2021 a Cesa dopo una rissa. La Corte di Cassazione ha dichiarato infatti, inammissibile il ricorso presentato dal legale dell’imputato, confermando la condanna a 8 anni e 8 mesi di carcere, già emessa dal gip del tribunale normanno e poi confermata dalla Corte di Appello.

I fatti risalgono alla sera del 29 settembre 2021. Dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri di Aversa, intervenuti in zona Trivio a Cesa, è emerso che tra la vittima e Tazi, sarebbe nata una colluttazione intorno alle ore 22.00, in piazzetta ‘De Giorgi’ al confine con Aversa. Qualche parola di troppo avrebbe scatenato la violenta lite finita nel sangue. Il 36enne durante la colluttazione avrebbe avuto la peggio, e dopo aver ricevuto schiaffi, calci e pugni, crollò a terra.

Venti minuti dopo giunsero sul posto i sanitari del 118 e le forze dell’ordine. Inutili i tentativi di rianimarlo, i medici non potettero che constatare il decesso.

La Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa effettuò il fermo di Tazi. Il marocchino, dopo essersi allontanato in un primo momento, si costituì una volta saputo della morte del rivale. Lavorava come dipendente di un distributore di carburanti del posto. Marino invece, era uscito dal carcere da pochi giorni. A rappresentare la famiglia della vittima, il papà Carlo e i fratelli Gennaro e Luigi, l’avvocato Luigi Marrandino. Il 24enne è difeso dall’avvocato Francesco Lettieri.