La Cina potrebbe diventare il primo Paese al mondo a lanciare una criptovaluta statale. Il Paese, infatti, ha da poco approvato la legge per la regolamentazione delle tecnologie cifrate, moneta virtuale inclusa.
A fare intendere una prossima possibile apertura alla diffusione di criptovalute nazionali, sono state le dichiarazioni del Presidente Xi Jinping durante una sessione di studio del Politburo a fine Ottobre. In quell'occasione, Xi ha affermato che la Cina non dovrebbe perdere l'opportunità di adottare la blockchain, vale a dire la tecnologia alla base delle criptovalute.
Subito a seguire, la risposta del capo del dipartimento tecnologico presso la banca centrale cinese, Li Wei, che ha spronato le banche ad implementare l'uso della blockchain per stimolare la finanza digitale.
Si tratta di un fatto dall'importanza eccezionale soprattutto perchè giunge in un momento in cui Libra, la criptovaluta lanciata da Facebook, si sta scontrando con una forte opposizione da parte del Congresso Usa. Facciamo un po' di chiarezza su cosa potrebbe accadere.
Criptovaluta, cos'è e come funziona
Le nuove tecnologie hanno tratto notevole slancio grazie alla crittografia, che serve per rendere un messaggio intellegibile solo a chi è autorizzato a leggerlo. Il cambiamento che ne consegue sta riguardando soprattutto l'economia globale e, in particolare, il settore finanziario.
La nascita e la diffusione delle criptovalute (la più famosa è il Bitcoin) rappresenta proprio il risultato più significativo dei progressi della tecnologia digitale applicata al mondo della finanza. Si tratta di valuta che non esiste in forma cartacea, ma che è utilizzabile solo ed esclusivamente per via telematica conoscendo precisi codici (chiavi di accesso).
La moneta virtuale permette di acquistare beni e servizi laddove le transazioni lo consentono. Le criptovalute, infatti, ad oggi non hanno corso legale e quindi l'accettazione come metodo di pagamento avviene su base volontaria. Chiunque, teoricamente, può creare e utilizzare una valuta digitale (decentrata come Libra, per intenderci).
L'apertura della Cina alla criptovaluta rappresenta una svolta epocale nel mondo della finanza poiché si tratterebbe del primo Paese al mondo in cui l'emissione della nuova moneta virtuale avverrebbe sotto la supervisione della Banca Centrale di Stato.
La risposta di Zuckerberg
Mark Zuckerber ha parlato senza mezzi termini davanti al Congresso americano, sostenendo che la sua creatura, Libra, è l'unica alternativa per fronteggiare un futuro dominio finanziario cinese. Tuttavia, il boss di Facebbok sta incontrando una decisa opposizione al progetto di dar vita alla criptovaluta del social network, pensata per quel miliardo di persone senza un contro in banca che avrebbe accesso così ai servizi finanziari.
La politica americana non sembra affatto convinta, da tempo inasprita nei confronti del colosso dei social per questioni legate a privacy e diritti civili. In audizione al Congresso il fondatore di Facebook ha sfoderato umiltà e chiarezza di intenti: «se gli Usa non guideranno le nuove tecnologie, come la possibilità di inviare i soldi con i sistemi di messaggistica, qualcuno lo farà al posto nostro e perderemo la leadership del settore».