La Diocesi di Aversa, “grata al Signore che volle chiamare gli Apostoli ‘perché stessero con lui e per mandarli a predicare’ con queste parole la Diocesi di Aversa ha salutato l’Ordinazione Episcopale di Mons. Stefano Rega, Vescovo di S. Marco Argentano - Scalea. La celebrazione di ordinazione, presieduta dal Vescovo Mons. Angelo Spinillo, si è tenuta oggi nella Cattedrale di Aversa.
“Quando il Nunzio mi ha comunicato la volontà del Santo Padre Papa Francesco di affidarmi la cura pastorale di questa cara diocesi di San Marco Argentano – Scalea, ho rivolto al Signore la preghiera di concedermi un cuore che sappia ascoltare, obbedire e donarsi”, aveva scritto Mons. Rega nel suo primo messaggio ai fedeli della diocesi calabrese.
Ordinato sacerdote il 29 giugno1993 dal Vescovo Lorenzo Chiarinelli, Mons. Stefano Rega è stato Rettore del Seminario Diocesano di Aversa e delegato per i Seminaristi del Maggiore dal 2003 al 2017. Nello stesso periodo è stato anche Canonico del Capitolo Cattedrale di Aversa (ora Canonico onorario), membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori. Parroco della Parrocchia San Nicola di Bari in Giugliano dal 2017, nominato Cappellano di Sua Santità da Papa Benedetto XVI nel 2010, don Stefano ha anche ricoperto la carica di Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Vocazionale – fino a settembre 2022, quando viene nominato Vicario Episcopale per la carità e la società degli uomini - e di Cappellano del Serra Club della Diocesi di Aversa (dal 2003 fino al 2022).
L’impegno a vivere nella comunità diocesana una pastorale che metta al centro il “dono di sé” traspare con chiarezza anche dal motto scelto dal Vescovo Stefano Rega e che campeggia nel suo stemma episcopale: Date illis vos manducare (Mc 6,37). Tratta dal Vangelo di Marco, la frase evangelica si riferisce al brano biblico nel quale Gesù invita i discepoli a distribuire il pane moltiplicato. “Per nutrire la gente della fame di vita – spiega don Stefano - siamo chiamati alla corresponsabilità e al coinvolgimento personale, ovvero a farci noi stessi pane nella condivisione”. Tra i molteplici e significativi riferimenti grafici inseriti nello stemma, è evocativa la presenza della pietra, che simboleggia non solo lo strumento con cui il diacono Stefano fu lapidato per la sua adesione a Cristo, ma anche il desiderio da parte del nuovo vescovo della diocesi di San Marco Argentano – Scalea di essere “costruttore di fraternità”.