I giudici del tribunale di Napoli hanno condannato 7 persone ritenute responsabili di estorsioni, sequestri di persona e rapine, reati commessi con l'aggravante del metodo mafioso.
Si tratta del gruppo criminale che, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, aveva messo in piedi un'organizazzione delinquenziale e intimidatoria sui locali del litorale domizio.
Secondo gli inquirenti, i soggetti coinvolti si posero sul territorio di Castel Volturno in 'contrapposizione' agli affiliati del clan dei Casalesi al fine di affermare lo loro egemonia.
In particolare, dalla ricostruzione dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, coordinati dalla Dda di Napoli, la 'missione' di Antonio Fucci 45enne detto "mano mozza", condannato a 20 anni di galera, era quella di affermarsi sul territorio castellano come nuovo capo di un gruppo che doveva incutere paura nella popolazione locale. Una folle missione sorta a seguito della morte del figlio Francesco, deceduto nell’ottobre 2020 durante un incidente stradale. Da lì il progetto di vendicare la morte del congiunto, con la gestione delle piazze di spaccio del litorale domitio. Un obiettivo in cui trascinò parenti ed amici.
Da quanto è emerso Fucci con il premio assicurativo, ottenuto a seguito della morte del figlio, avrebbe finanziato l'organizzazione da lui capeggiata.